L'AQUILA: CHIESA E TORRE CAMPANARIA DI SAN BERNARDINO, CONCORSO NAZIONALE PER LE OPERE DI SICUREZZA, CONSOLIDAMENTO E RESTAURO DOPO IL SISMA DEL 2009
Si è scelto, evitando il previsto smontaggio della vela residua del campanile ancora rimasta in piedi e la successiva ricostruzione analogica dell’insieme, assicuri, al contrario, la conservazione in situ del patrimonio sopravvissuto al sisma nello stato e nella eloquente posizione attuale (fuori piombo compresi) e la riproposizione del solo skiline della cella crollata, tracciato semplicemente – come si dice - a filo di ferro, per pure linee di contorno, nella aerea trasparenza dell’azzurro del cielo. Sul sopravvissuto abbiamo sviluppato un attento progetto di cura (delle strutture e dei materiali) innestandovi poi tre nuovi esili portali scatolari in corten a segnare “a filo di ferro”, nell’aria, gli spigoli dei tre lati mancanti della cella campanaria. Su ciascuno di essi è stata ri-tracciata, in trasparenza, la sagoma delle bifore perdute con il loro occhio e “sopracciglio” superiore, assicurate da una sottile raggiera di tiranti che intendono richiamare i 36 decani (tre per ciascun mese) del calendario astrologico antico.